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"Si può fare teatro quando si è depressi? Cosa si può fare quando si è depressi? Quando non hai nemmeno la forza di alzarti dal letto. Quando ogni tuo pensiero è nero e non riesci a immaginarti nel futuro."
 

In scena tre attrici e un attore, su un palco vuoto, si preparano a mettere in scena il loro ultimo spettacolo, e nel farlo, si interrogano sulla loro condizione di artisti, di lavoratori e lavoratrici, ma anche di uomini e donne che vivono il presente, con le sue difficoltà e contraddizioni. È la compagnia Barbe à Papa Teatro che mette in scena se stessa.

L’indagine parte da una domanda che genera tutte le successive: “Si può fare teatro quando si è depressi?” E quindi: Cosa si può fare quando si è depressi?

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La reazione – più che la risposta – a queste domande, è uno spettacolo che racconta quattro testimonianze di una condizione generazionale, ma anche universale; uno spettacolo che percorre le zone d’ombra di un animo lacerato e usurato da anni di crisi economica, sociale, politica e culturale.
La messa in scena è un continuo gioco metateatrale che confonde ruoli e personaggi e che stimola il pubblico a una partecipazione attiva, che vada anche oltre la fruizione dello spettacolo stesso. Resistenza è responsabilità, e coinvolge anche spettatori e spettatrici.

L'ARTE DELLA RESISTENZA (2022)

Testo e regia:

Claudio Zappalà

Con:

Chiara Buzzone, Federica D'Amore, Totò Galati, Roberta Giordano
 

Produzione Barbe à Papa Teatro

In collaborazione con
Spazio Marceau
C.T.M. Centro Teatrale Meridionale

Vincitore del Bando “Chiamata OffIine” - Ferrara Off 2022

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